Le leggende

La leggenda del Demone

La leggenda che aleggia sulla Contrada di Sant’Ambrogio è particolarmente tenebrosa.
Vi era un vecchio demonio che aveva la strana abitudine di farsi vedere nel rione una volta l’anno il 9 febbraio. Era singolare nell’abbigliamento: indossava un lungo e logoro mantello verde scuro su un corpo giallo color zolfo. Dopo aver attraversato le vie del rione soffiando come un mantice e lasciando ampie tracce sulla neve, penetrava nella sacrestia della chiesa e vi prelevava un candelabro che, al contatto con le sue mani si torceva come una serpe. Con il suo prezioso bottino il diavolo usciva trionfante e scompariva nella notte gelata accompagnato da un fragore di catene e tuoni. Il parroco, stanco, pensò ad uno stratagemma: infilò nella serratura della porta una coroncina del rosario così che, quando il diavolo tentò di aprirla con una delle sue mille chiavi false, incontrò l’ostacolo e fu costretto a levarlo con le dita. Ma non appena toccò la coroncina benedetta, il diavolo cominciò a tremare, dibattersi ed alla fine si sgonfiò come un palloncino.
I parrocchiani trovarono, la mattina dopo, la sua pelle gialla, secca come quella di un ramarro stesa sul manto verde aperto sulla candida neve gelata.

La leggenda delle Api

Una leggenda narra di un fanciullo che durante il giorno, mentre dormiva nella sua culla, fu improvvisamente circondato da uno sciame d’api che si posarono sul suo viso entrando ed uscendo dalla bocca che era aperta.
Il bimbo non si svegliò ma sopraggiunse il padre che, dopo un iniziale momento di panico e sbigottimento, ritenne quell’evento un fatto prodigioso e proibì alla domestica di scacciare le api. Queste improvvisamente si alzarono in volo e salirono in cielo così in alto che non si riusciva più a scorgerle. A quel punto il padre esclamò che se suo figlio fosse sopravvissuto sarebbe diventato qualcosa di grande.
Quel fanciullo, figlio del prefetto della Gallia, crebbe e il suo nome era Ambrogio: divenne governatore, vescovo, scrittore e protettore dei poveri.
Dopo la morte divenne santo e, in ricordo della leggenda, Sant’Ambrogio, oltre ad essere il protettore di Milano e della Lombardia, è considerato il patrono delle api, degli apicoltori e dei fabbricanti di cera. La sua festa è il 7 dicembre.